I ROMANZI

 Per ogni idea c'è una parola per descriverla, un verbo per animarla, un aggettivo per qualificarla

C'ERA UNA VOLTA...

...potrebbero sembrare favole... ma è la sconvolgente verità.

Devo innanzitutto ringraziare il mio Editore che mi ha concesso ampia libertà d'espressione, senza impormi alcuna censura preventiva. Ho potuto così scandagliare nel più profondo abisso della follia umana questa vicenda che da 33 anni cerca una verità che è sempre stata negata, soprattutto dalla magistratura ordinaria. Questo è un romanzo, quindi cercherà soprattutto di trasmettere emozioni, cosa che una lunga elencazione di situazioni, fatti e ipotesi difficilmente riesce a fare. Ma seguirà una sua pista e darà una sua versione del caso Orlandi suggerendo una verità tante volte cercata, ma che sempre qualcuno ha voluto nascondere per difendere propri particolari interessi. Dico subito che quella suggerita dal mio romanzo è una verità orribile che farà rabbrividire molti lettori, ma sono convinto che per far progredire una nazione è importante che i propri cittadini siano consapevoli di ciò che accade (o è accaduto) attorno a loro. Il romanzo è la storia del sequestro della cittadina vaticana Emanuela Orlandi, una giovane quindicenne che purtroppo si è trovata invischiata in giochi di potere più grandi di lei. Il fatto è avvenuto nel 1983, due anni dopo l'attentato a papa Giovanni Paolo II. Molte ipotesi fatte fino ad oggi cadranno (festini a luci rosse tra monsignori, ricatti a scopo estorsivo...ecc.) per lasciare il posto a una verità davvero sconvolgente. Il libro uscirà in contemporanea con il film di Roberto Faenza "LA VERITA' STA IN CIELO", interpretato da Riccardo Scamarcio, Greta Scarano, Maya Sansa e Valentina Lodovini.

Vito Bruschini

Roma 12 sett 2016

Una storia talmente fantasiosa da sembrare impossibile ed irrealistica per quello che narra. Ma un dubbio attanaglia il lettore ed è questo: "E se fosse tutto vero? E se, anziché frutto di fantasia - ancorché poggiata su dati di fatti ormai acquisiti - fosse tutto già avvenuto a nostra insaputa?" Sarebbe certo un amaro risveglio accorgersi che non si tratta di un brutto sogno ma di una triste realtà, che ormai nessuno è più in grado di contrastare.

Salvatore Scirè

"E' un romanzo decisamente originale, dove si snodano e si incrociano passato e presente. Un libro che non manca di confrontarsi con i grandi temi del bene, del male, della colpa, del peccato, della redenzione, della presenza o dell'assenza del Divino. Spionaggio, azione, suspence e forse qualcos' altro, la contaminazione dei generi, supportata da idee forti"...

Lodovico Daniele Poggi 

Anche con questo libro Bruschini tiene avvinti i lettori con una narrazione densa ed efficace per una trama intessuta di violenza e di misteri, che evoca alcune pagine insanguinate della nostra storia ancora avvolte nel mistero: dai brutali anni del dopoguerra alla stagione buia del terrorismo con i misteriosi massacri e omicidi eccellenti, al panico diffuso a Roma dalle gesta della Banda dei Marsigliesi.

Roberto Bisogno

LA STORIA DEI NOSTRI PADRI

la verità come non è mai stata raccontata

"La finzione diventa mezzo efficace per ricostruire nel modo più attendibile la realtà. Ed è il nuovo libro di Vito Bruschini a compiere un passo avanti. Grazie a elementi di fantasia innestati in un contesto ampiamente documentato e, soprattutto, alla libertà che la finzione consente, la strage del 12 dicembre '69 e l'orrore di quei giorni e di quel tempo cruciale per il nostro Paese, emergono finalmente in modo nitido e convincente, secondo lo stile ormai collaudato di Bruschini".

Silvana Mazzocchi

"Vito Bruschini, in questa biografia non autorizzata, ripercorre la vita di Renato Vallanzasca come paradigma del malessere di una generazione, di un Paese messo sotto assedio dalla violenza criminale, dall'impotenza della giustizia e da poteri oscuri che agiscono al di sopra della legge. Un libro da non perdere per chi voglia saperne di più sul criminale più controverso della storia italiana contemporanea, ma anche riflettere sull'epoca di cui è stato figlio".

Angelina Difronzo

"Per certi versi il principe Licata è il rovescio della stessa medaglia del principe di Salina. Il protagonista del Gattopardo di Tomasi di Lampedusa guardava con distaccato disincanto alla rivoluzione sociale che stava mettendo fine al suo mondo... E lasciava fare, lui non ci pensava proprio a sporcarsi le mani. Il principe Licata, invece, sì. E i suoi massacri, orge di sangue sparso con fredda crudeltà, vengono raccontati da Bruschini con uno stile quasi piatto, da colloquio tra amici al bar. Amici che, però, si raccontano storie tremende.

Niccolò D'Aquino

ROMANZO MAFIOSO

La sanguinosa vicenda dei corleonesi... in 5 e-book

Non fatevi ingannare dal suo aspetto modesto e rozzo, dal linguaggio approssimativo ed elementare, dai modi impacciati di contadino meridionale dimesso. Queste erano le apparenze, in realtà lui possedeva la mente più lucida, più spietata, più strategica dell'intera storia di Cosa Nostra. Grazie alla sua efferatezza ha saputo salire i gradini del mondo mafioso eliminando amici, alleati, uccidendo donne e bambini senza alcun rimorso e contravvenendo a tutti i principi di onore che fino a quel momento avevano regolato le leggi non scritte dell'Onorata società.


Il segreto del suo successo, oltre all'efferatezza delle sue azioni, fu quello di essersi circondato di persone fedelissime, di uomini che avrebbero offerto la vita per lui, perché tutti loro appartenevano a una linea di discendenza speciale, la razza corleonese.

Eliminò uno ad uno tutti i suoi nemici all'interno delle cosche mafiose, fino a diventare l'indiscusso Capo dei Capi di Cosa Nostra.


Poi si dedicò ai magistrati, ai poliziotti, ai giornalisti, fino all'attacco frontale contro lo Stato. Ideò le stragi terroristiche, che hanno segnato la storia della democrazia italiana, a Roma, Milano, Firenze, colpendo e distruggendo anche mirabili opere d'arte, oltre che a provocare decine di morti tra la popolazione innocente.

Infine quando decise di chiudere la partita, la sua vendetta colpì i due giudici eroi Falcone e Borsellino.


La latitanza durò oltre 24 anni, ma anche una volta arrestato, giudicato, condannato a diciassette ergastoli e sottoposto al 41 bis, il carcere duro previsto per chi ha commesso reati di mafia, continuò a far parlare di sé insinuando il dubbio di una trattativa avviata tra rappresentanti delle Istituzioni e lui stesso, allo scopo di chiedergli una tregua nell'escalation delle stragi.

In quest'opera, basandosi sugli Atti giudiziari, sulle relazioni della Commissione parlamentare Antimafia, su interviste a giudici e poliziotti, l'Autore ripercorre in forma romanzata, iniziando dai primi anni del dopoguerra fino ad arrivare ai misteri che il Segreto di Stato non ci consente di conoscere, l'intera inquietante epopea dei Corleonesi, un formidabile gruppo di killer esaltati, paranoici, senza alcuna pietà per gli esseri umani, dediti soltanto a uccidere per il potere e il denaro.

LA PRIMA PRESENTAZIONE

 NON SI SCORDA MAI


Come il primo amore, anche la prima presentazione non si scorda mai. Eccomi qui, insieme a Beppe Fiorello e al regista Alessandro D'Alatri alla presentazione di THE FATHER nel corso della manifestazione "Più Libri Più Liberi" al Palazzo dei Congressi all'Eur di Roma.

 Alcune copertine dei miei romanzi tradotti all'estero

Vito Bruschini - email: vito.bruschini@hotmail.it
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